Nel panorama sempre più interconnesso e tecnologico del mondo del lavoro, l'Intelligenza Artificiale rappresenta una risorsa potente e in continua evoluzione. Tuttavia, dietro l’efficacia delle sue applicazioni si nasconde una questione etica che merita attenzione: l'attribuzione dei meriti e l'uso responsabile di queste tecnologie.
Come riportato da una recente indagine condotta da SalesForce su più di 14.000 lavoratori in 14 Paesi, di cui mille in Italia, ha rivelato un dato sorprendente: il 17% dei dipendenti italiani utilizza strumenti di Intelligenza Artificiale generativa nel proprio lavoro, ma il 49% lo fa senza un'approvazione formale da parte dei propri superiori. Ancora più significativo è il fatto che il 54% di questi lavoratori presenta il lavoro svolto dagli algoritmi come proprio, senza riconoscere il contributo dell'AI.
Questo fenomeno mette in luce una lacuna critica nelle politiche aziendali: la mancanza di linee guida specifiche sull'uso dell'Intelligenza Artificiale. Su questo argomento si è espresso anche il CEO di Fiven Valerio D’Angelo, il cui commento è stato ripreso dai servizi di TGCOM24 e Studio Aperto nell’edizione del 13 febbraio 2024.
Come sottolinea D’Angelo, “le aziende hanno il dovere di emettere delle policy chiare affinché tutti i lavoratori possano utilizzare queste tecnologie in modo responsabile e consapevole”.
A livello globale, il 70% dei lavoratori non ha ancora ricevuto una formazione sull'Intelligenza Artificiale generativa. In Italia, solo il 23% dei dipendenti è stato aggiornato sui nuovi strumenti tecnologici, nonostante il crescente interesse. Tuttavia, secondo l'indagine, la metà degli intervistati ritiene che padroneggiare queste tecnologie possa portare a maggiori soddisfazioni professionali.
Il dibattito sull'uso dell'AI non riguarda solo l'efficienza e la produttività, ma anche l'etica professionale e la trasparenza. È essenziale che le aziende investano nella formazione dei propri dipendenti e stabiliscano politiche rigorose per garantire un utilizzo responsabile delle tecnologie emergenti e contribuire a plasmare un futuro lavorativo più intelligente e consapevole.
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